Sono passati quasi quattro anni da quando questi cinque macellai hanno cominciato a fare concerti e a far girare il loro nome. Con un successo piuttosto elevato, a quanto si può vedere, con due tour europei ed uno statunitense alle spalle. Ora, i nostri hanno tirato fuori il loro secondo lavoro, un album di 7 pezzi, sta a voi definirlo ep o lp, nei quali il suono proposto è un'evoluzione di quel black metal mischiato con tanti pezzi hardcore del primo lavoro. Il risultato sono solo pugni in faccia. Il disco è un mostro che si aggira nell'oscurità della notte, che prende alle spalle le sue prede, sviscerandole.
Già dalla prima traccia, il suono è un misto noise e black metal, con spruzzi di grindcore anni '90: si può respirare il declino, il disagio, la denuncia, il malessere che provano i nostri, reso eccelsamente dalla registrazione, opera di Mal De Testa Studio di Padova, oltre che dal mixing di Joel Grind ( Toxic Holocaust vi dicono qualcosa?) e di Brad Boatright all'Audiosiege di Portland.
Le chitarre rilasciano solo note d'orrore, con una batteria che tiene forsennati ritmi grindcore e le doppie voci (di cui una è il batterista!) che segano le corde vocali.
Degni di nota i pezzi Endless Escape, che racchiude un black metal caratteristico e preciso, e Gange, forse il pezzo di matrice più hardcore che altro.
Miglior traccia è MCCCXII, singolo dell'album, del quale è stato fatto anche un video visual. Direi che le parole di fronte a questo pezzo non bastano: solo guardando il visual ed ascoltando il pezzo di può percepire tutto ciò che i cinque veneti voglio esprimere.
Con questo prodotto, i Discomfort si posizionano tra le colonne del black metal italiano odierno, assieme a gruppi come O e Hungry Like Rakovitz.
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Video: MCCCXII
sabato 4 aprile 2015
domenica 8 marzo 2015
Glances - Glances EP (2014)
In Italia il melodic hardcore non ha mai dato grandi frutti. Certo, ci sono stati gli Aperture fino all'anno scorso che, tra critiche sia positive che negative, hanno dato un volto ad un genere prima considerato principalmente di stampo inglese e statunitense. Sciolti i milanesi, ecco nascere dalla fertile Bologna un gruppo che mischia le ceneri di 400Colpi, Disease Illusion e Rising Hate: i Glances, quintetto affiatato di giovani che dopo meno di un anno sono già in studio per registrare questo breve di ep di quattro canzoni, nelle quali hanno dato basi più che solide a ciò che vogliono fare.
Sin dalla prima traccia ci si trova davanti ad un flusso ininterrotto di emozioni, tristemente raccolte in testi ricchi di interiorità e desolante visione della realtà con un buon cantato in scream. Roba che ci piace, insomma. Il suono ricorda molto dei pezzi firmati More Than Life oppure The Cold Harbour. Ciò è bello finché le tracce sono quattro, ma in un futuro full lenght rischierebbero di annoiare, senza una buona dose di originalità.
I cinque hanno dunque un gran potenziale e sicuramente meritano più di un ascolto, ma, con le loro qualità, il prossimo lavoro può essere molto meglio. Palma di miglior pezzo va a Conceive The Solstice.
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Sin dalla prima traccia ci si trova davanti ad un flusso ininterrotto di emozioni, tristemente raccolte in testi ricchi di interiorità e desolante visione della realtà con un buon cantato in scream. Roba che ci piace, insomma. Il suono ricorda molto dei pezzi firmati More Than Life oppure The Cold Harbour. Ciò è bello finché le tracce sono quattro, ma in un futuro full lenght rischierebbero di annoiare, senza una buona dose di originalità.
I cinque hanno dunque un gran potenziale e sicuramente meritano più di un ascolto, ma, con le loro qualità, il prossimo lavoro può essere molto meglio. Palma di miglior pezzo va a Conceive The Solstice.
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venerdì 27 febbraio 2015
ZEIT: Intervista
Cominciamo sciogliendo il ghiaccio: Zeit, ovvero, tradotto dal tedesco, "tempo". Che rapporto avete con questo tanto da chiamare un gruppo così?
CESCO: Un rapporto carico di bestemmie, un po' come tanti credo. Il concetto di tempo, o l'"evidenza" del divenire, a seconda di come uno la veda, è qualcosa da cui non si può prescindere in quasi nessun contesto. Direi che abbiamo un nome abbastanza totalizzante.
Il vostro primo lavoro conta due canzoni, intitolate "Zoe" e "Bios", che in greco vogliono entrambe dire "vita". Ciò denota nei vostri testi una forte impronta filosofica: pensate che questo porti ad un allontanamento dalle altre band italiane del genere?
CESCO: Non saprei, anzi, direi di no. Ci sono tante band, soprattutto post hardcore, che abbracciano temi, per così dire, "filosofici". In realtà non vedo nei nostri testi una così marcata impronta filosofica: ci vorrebbero canzoni da dieci minuti almeno per approfondire qualcosa con approccio almeno lontanamente filosofico e, come sai, non è la durata media dei nostri brani ahaha. Aggiungerei che, nonostante in molti testi si faccia poco uso di rappresentazioni e metafore, siamo ben distanti dal linguaggio "tecnico" di cui necessita la filosofia. E, ultima, ma non ultima, cosa: le parole sono importanti e a noi dell'amore per il sapere, in senso strettamente/originariamente filosofico, non può interessare di meno.
Per quanto riguarda il riscontro, mi pare che gli ascoltatori abbiano apprezzato il debutto. Quanto ha influito, secondo voi, la scelta di fare, per entrambe le canzoni, un video?
GABRI: Avere fatto un video per ognuno dei due pezzi ha probabilmente aiutato a dare un'impronta più marcata alle due canzoni. Credo che l'ascoltatore medio ascolti più volentieri un brano se accompagnato a delle immagini. Il fatto poi di avere di pezzi ci ha spinto a decidere di fare due video.
Sulle magliette avete stampato il volto di Friedrich Nietzsche, inoltre lo citate anche in "Zoe". Come siete legati effettivamente al suo pensiero?
CESCO: Lo citiamo anche in "Zoe"? Ho scritto il testo ma non mi pare anche se forse l'ho già letta su qualche recensione questa cosa. Sulle tees è presente perchè avevamo già stampato Friedrich Nietzsche su delle magliette con gli Anbruch, una nostra vecchia band con cui facciamo ancora qualche concerto ogni tanto (https://www.facebook.com/anbruch) e, oltre ad esserci un continuum tematico con quanto fatto nei precedenti progetti, ci piaceva la resa grafica. La sua influenza è ovviamente presente nei testi, avendolo letto molto, ma non mi sentirei/ci sentiremmo di scrivere un testo con riferimento diretto al suo pensiero.
Voi provenite da Venezia, una città che da qualche anno sta regalando tantissime proposte ed è dotata di tantissima voglia di fare underground, ne è la prova il Venezia Hardcore Festival. Che aria si respira nel sottosuolo musicale lagunare? Credete che si possa effettivamente considerare come una "scena"?
ALE: Si respira un'aria davvero buona. Ci sono molte band, ci si conosce praticamente (quasi) tutti e la voglia di fare è tanta, lo dimostra come dici te il Venezia Hardcore Festival e tutto l'entusiasmo e l'impegno che ognuno ci sta mettendo.Se tu consideri "scena" come una realtà locale musicale dove si collabora e ci si aiuta spinti da una voglia comune di fare musica e divertirsi, beh, direi proprio di si, la scena hardcore-punk-metal veneziana c'è e gode di ottima salute.
Tutti voi provenite da progetti precedenti che hanno avuto una discreta fortuna, anche se erano improntati su hardcore di stampo diverso: old school con i 400Colpi e taglio swedish con gli As The Sun. Che cosa vi ha fatto maturare il post hardcore che proponete ora? Ci sono gruppi ai quali dovete una parte del vostro suono o che sono sempre presenti come modelli ai quali vi ispirate?
ALE: Direi che lo stile musicale che seguiamo è quello che sicuramente accomuna noi quattro, il minimo comun denominatore. Ognuno di noi ascolta per certi versi musica diversa, ma se si tratta di suonare assieme gli ZEIT sono quello che viene spontaneo fare quando ci metti assieme. Come riferimenti abbiamo sicuramente l'hardcore ed il crust di gruppi come Converge, Trap Them, Cursed, Baptists etc, ma anche quelle aperture melodiche provenienti dal nord Europa.
All'interno del panorama italiano odierno, invece, quali gruppi vi piacciono maggiormente?
GABRI: Calibro35.
Come componete i pezzi? Si tratta di un lavoro eseguito solo da un singolo oppure ognuno, nel suo piccolo, propone ed ha compiti precisi?
SEBA: Per comporre i pezzi ci sediamo tutti e quattro portando tutti delle idee e gradualmente cerchiamo di arrivare ad una visione comune del pezzo. Ognuno cura la propria linea strumentale ma tutti hanno la possibilità di interagire con quella degli altri. Dopo calci, sputi ed abbracci il pezzo è pronto.
Tra poco entrerete di nuovo in studio. Che cosa ci dobbiamo aspettare e che cosa vi aspettate voi dal nuovo lavoro che avete in cantiere?
SEBA: Noi l'aspettiamo come la materializzazione di un anno pieno di bestemmie, quindi le premesse sono buone! Potete sicuramente aspettarvi violenza, d-beat, blastate e roba storta. Abbiamo anche provato a fare qualcosa di più lento. Non ci siamo comunque posti limiti, credo ci saranno pezzi che magari qualcuno non si aspetta. Dopo un anno di fatiche e baruffe potreste attenderlo come si attende un'apparizione della Madonna a Medjugorje!
L'intervista è finita, se volete fare un saluto! Bella rega!
Grazie a manetta per l'intervista e grazie anche a chi l'ha letta! Ancora qualche settimana ed entreremo in studio per poi ricominciare a girare e suonare dal vivo. Se volete sapere se capiteremo nella vostra città o essere aggiornati sul nuovo disco potete trovare tutto quel che ci riguarda nella nostra pagina Facebook: www.facebook.it/Zeithc
giovedì 22 gennaio 2015
SUMMIT - Remnants (2015)
Ennesima mossa rivelatasi vincente da parte della, ormai, attivissima, Drown Within Records, etichetta indipendente italiana che negli ultimi sette mesi ha rilasciato cinque album di spessore, tra i quali il self titled dei Sedna ed Awaken degli Amouth. L'ultima fatica è questo EP, intitolato Remnants, del duo milanese SUMMIT. I giovani Gabriele (ex Thy Solace!) e Roberto hanno composto, registrato, mixato e masterizzato le quattro tracce dell'album, con un risultato veramente ottimo, equilibrato in ogni parte, frutto di un lavoro DIY compatto, ben eseguito e passionale. Così come lo sono le canzoni, solo strumentali dove si mischia il post rock, il post metal e l'ambient. Il tutto si apre con un ampio feedback e campionature spianate, per poi entrare nel vivo con Adrift, Sideral Abysm nella sua pienezza, che, a dirla tutta, spiazza chiunque si aspetti il solito lavoretto sentito e risentito, partendo con una staccata a metà tra il violento ed il compassionevole, come una stella cadente che sfuma nella notte. Vena spaziale che diviene centrale in Fields Of Tulips In Pluto, un viaggio lungo otto minuti tra i pianeti,che si può compiere soltanto sdraiati su di un letto di fiori in mezzo ad un campo, nella bellezza del freddo e del vuoto che riempie l'universo; e in Remembrance Is A Celestial Path, dove lo spazio tra il tutto e la nostra mente si annichilisce per poi esplodere in un intenso corpo di emozioni che non poteva rimanere rinchiuso un attimo di più. Chiude il lavoro la title track Remnants, pezzo duro e disperato che immerge nel suono l'ascoltatore fino all'ultima nota.
Un ottimo debutto per i ragazzi, quindi, che riescono a suonare ciò che vogliono senza essere in alcun modo banali, ripetitivi o imitatori. Ovviamente, l'emulazione, strizzando l'occhio a grupponi quali Godspeed You! Black Emperor e Mogwai è presente, ma i due sanno il fatto loro in merito e si sente.
Un ascolto è obbligatorio.
Palma di miglior traccia va a Remembrance Is A Celestial Path.
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Un ottimo debutto per i ragazzi, quindi, che riescono a suonare ciò che vogliono senza essere in alcun modo banali, ripetitivi o imitatori. Ovviamente, l'emulazione, strizzando l'occhio a grupponi quali Godspeed You! Black Emperor e Mogwai è presente, ma i due sanno il fatto loro in merito e si sente.
Un ascolto è obbligatorio.
Palma di miglior traccia va a Remembrance Is A Celestial Path.
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giovedì 25 dicembre 2014
Gli Imperdibili 2014
Come l'anno scorso, una lista degli album che, assolutamente, non potete non aver ascoltato durante il 2014.
Storm{o} - Sospesi Nel Vuoto Bruceremo In Un Attimo E Il Cerchio Sarà Chiuso (Post Hardcore)
Murubutu - Gli Ammutinati Del Bouncin' Ovvero Mirabolanti Avventure Di Uomini E Mari (Hip Hop)
Aperture/ Il Mare Di Ross/ Riten - Hydra (Melodic Hardcore/Screamo/Post Rock)
Be Forest - Earthbeat (Shoegaze)
Conquering Dystopia - Conquering Dystopia (Death Metal)
Nero Di Marte - Derivae (Experimental Metal)
Marmozets - The Weird And Wonderful Marmozets (Mathcore)
LeTormenta - Vita (Hardcore Punk)
The Contortionist - Language (Progressive Metal)
Plebeian Grandstand - Lowgazers (Black Metal)
Storm{o} - Sospesi Nel Vuoto Bruceremo In Un Attimo E Il Cerchio Sarà Chiuso (Post Hardcore)
Murubutu - Gli Ammutinati Del Bouncin' Ovvero Mirabolanti Avventure Di Uomini E Mari (Hip Hop)
Aperture/ Il Mare Di Ross/ Riten - Hydra (Melodic Hardcore/Screamo/Post Rock)
Be Forest - Earthbeat (Shoegaze)
Conquering Dystopia - Conquering Dystopia (Death Metal)
Nero Di Marte - Derivae (Experimental Metal)
Marmozets - The Weird And Wonderful Marmozets (Mathcore)
LeTormenta - Vita (Hardcore Punk)
The Contortionist - Language (Progressive Metal)
Plebeian Grandstand - Lowgazers (Black Metal)
martedì 2 dicembre 2014
Les Fleurs Du Mal
Gruppo in attività da poco più di un anno, in seguito a continui aggiornamenti di formazione, che trova la sua consolidazione solo nella primavera 2014. Formato da quattro componenti (Il John alla voce, Braian alla chitarra, Emanuele al basso e Stefano alla batteria), il tutto si presenta più o meno in questo modo: batteria tranquilla, che scandisce nel più old school dei modi i quattro quarti, con qualche buon passaggio di mezzo; basso che dona la struttura che non può mancare nelle influenze funk ed hard rock mezzo psichedelico, mischiato con il crossover di scuola alla Rage Against; chitarra veramente particolareggiata, fantasiosa e con una sonorità talmente vecchia da apparire fresca, rendendo il suono più che pregevole, unito e ben sperimentato allo stesso tempo; cantato hip hop anche questo vecchia scuola, tanto da ricordare il suono di Strade Di Città degli Articolo 31. I ragazzi, in realtà, non fanno nulla di nuovo, nonostante non siano carenti di buone idee a livello compositivo. Per ora sono troppo fermi agli anni '90, ma si intravedono comunque alcune particolarità: la chitarra in primis è fantastica in Rap-presento e Francesco D'Assisi ha una tecnica ed una metrica veramente ottime a livello vocale. Il minitour che stanno portando in giro al nord Italia è la prova che ci sanno fare. Ascolto necessario.
Video di Danza Onirica: https://www.youtube.com/watch?v=BdlzhGhcIQA
Facebook: https://www.facebook.com/pages/Les-Fleurs-Du-mal/454062694699490?fref=ts
Video di Danza Onirica: https://www.youtube.com/watch?v=BdlzhGhcIQA
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venerdì 31 ottobre 2014
Il Ghiaccio - Iceberg (2014)

Ho visto un loro video live che gira su Youtube ed anche lì hanno il loro perchè, quindi scaricate, supportate, fate quello che volete, ma ascoltateli.
Facebook: https://www.facebook.com/il.ghiaccio.official/timeline
Bandcamp: https://ilghiaccio.bandcamp.com/album/iceberg
Video Living In Goteborg: https://www.youtube.com/watch?v=MciK1mc2piQ
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